Exacom #4567kk. Data: supposto 387° ciclo dall’arrivo / 307 S.i.Q.
All’attenzione di qualsiasi gerarca dell’impero,
dopo il risveglio brusco di cui vi ho parlato nel precedente messaggio, ho potuto appurare l’impossibilità a muovere il corpo in dotazione dalla posizione che vi ho comunicato. Gli unici strumenti attivi sono le sonde-tentacolo, lo spettrometro e il metavisore; l’olocam è completamente fusa stando ai report di errore quando tento di usarla, così come gli altri strumenti.
Nonostante l’attuale silenzio radio e il 78% di probabilità di una vostra completa estinzione, alcune subroutine hanno fornito istruzioni circa l’obbligo (a quanto pare) di un dialogo costante con l’impero tramite messaggi radio a lunga gittata. Ci metteranno secoli ad arrivarvi, ma, per quanto io possa computare, c’è abbastanza tempo morto per potersi impiegare in tali compiti.
In questo exacom vi parlerò di una peculiare evoluzione che ha toccato gli eredi dei colonizzatori umani. Dai dati allegati ai precedenti exacom potrete notare la particolare posizione astrale del pianeta: 95,6 giorni terrestri con luce costante e 367,4 giorni terrestri con un’alternanza di crepuscolo, notte e alba. Nelle notti sorgono (in cicli molto complessi) le due lune del pianeta, che gli umani hanno battezzato Ixa e Getta – o Gedda, faccio ancora fatica a comprendere il loro linguaggio corrotto dalla vicinanza ai Dolem.
A quanto pare uno su 2,43 umani può sviluppare una capacità di metamorfosi corporea. Tale mutazione non è nulla di paragonabile a quanto visto nelle esplorazioni imperiali: non sembra essere causata dalle lune, come nei casi di licantropia osservati su X.C56921; né un potere metafisico dovuto ad una patologia precisa.
Gli umani dotati di tali poteri vengono chiamati, e spero di non sbagliare, tonalisti. Un tonalista ha di solito una singola forma in cui trasformarsi e la mantiene dallo sviluppo dei poteri, attorno alla pubertà, fino alla sua morte. Il dato singolare è presto detto.
Ho osservato che, mutando nella propria forma, un tonalista mantiene le proprie capacità psicofisiche, mentali e spirituali intatte. Vale a dire: non è effettivamente un uomo che assume la forma di un panthera leo (leone, se chi mi legge non ha compiuto addestramenti imperiali in campo biologico); al contrario, l’uomo tonalista muta nella propria versione di leone.
Immaginate, e mi duole usare questo metodo di spiegazione, che un essere umano abbia nel proprio corpo informazioni genetiche per poter mutare in altre forme corporee, ma mantenendo intatta la propria vista e l’olfatto, la potenza muscolare o la resistenza alle malattie – e via discorrendo. Ebbene, ecco cos’è un tonalista.
Così è certificato anche dai dati raccolti tramite osservazione di un gruppo ristretto di umani per 9.2 cicli mensili terrestri: l’umano codice GH8834 è nato con forte vista e un’ottima agilità e ha sviluppato nel periodo di osservazione una forma aquilina adatta al suo carattere e alla sua dotazione di capacità fisiche; l’umana codice SX6722 è cresciuta con una forma muscolare mascolina, grande robustezza e continua posizione sociale di emarginata a causa della propria forma fisica: la forma tonale che ha sviluppato è quella di un Ailuropoda melanoleuca (panda terrestre). Curioso il caso di MN970014: di costituzione fragile e con forte miopia, ha sviluppato contro ogni probabilità una forma tonale di una specie animale riscontrato solo sulla superficie di Nibirù, una sorta di incrocio tra una mustela nivalis (donnola) e una talpa europaea (talpa).
Termino ora la comunicazione per tornare al compito di osservazione, ma aggiungo una nota: sto notando diversi errori nel mio codice e nella costruzione della mia intelligenza sintetica. Consiglio: aumentare le subroutine di supporto per situazioni di solitudine, incomunicabilità con altri esseri, impossibilità fisica di movimento e completa distruzione dell’80% dei propri strumenti.
Se mi inviereste qualche subroutine di supporto nel vostro primo messaggio di risposta, ve ne sarei molto grata.
Da Exacom: messaggi in bottiglia dalla superficie di Nibirù,
di Mothe Laiqex.
Cos’è Exacom? Exacom è il termine usato nell’impero per un messaggio in bottiglia spaziale, cioè inviate senza un mittente preciso e, anzi, sperando che qualcuno le ricevesse. Di Exacom è composta una serie di memorie di un’intelligenza artificiale terrestre, ritrovata sepolta nelle rovine di Jevahri. A scoprire l’antico macchinario, ormai senza energia, fu l’archeologo nibirunense Mothe Laiqex, che raccolse tutti gli exacom ancora intatti e traducibili in un imdaho, una sorta di libro. L’edizione dell’imdaho fu curata dal Consiglio Cittadino di Thalarion nel 703 S.i.Q.