Exacom #4867kk. Data: supposto 390° “anno” dall’arrivo / 310 S.i.Q.
All’attenzione di qualsiasi membro dell’impero galattico,
dato il totale silenzio di comunicazione da parte del nostro impero, mi impegno a mantenere una raccolta di descrizioni di ciò che ho potuto osservare su Nibirù in questi cicli di attesa di un loro messaggio: mi rimetterò all’alta moralità di un qualsiasi ufficiale dell’impero affinché consegni questi rapporti.
Già ho potuto parlarvi di come gli esseri umani e gli altri membri della Flotta di Virgo abbiano sviluppato poteri metamorfici e siano diventati (gergo locale) dei tonalisti. In caso ve lo siate perso, potete ritrovare l’exacom a questo collegamento. Oggi vi descriverò invece al meglio il pianeta chiamato Nibirù fino al limite dei miei sensori.
Dati Astronomici del Pianeta
Nibirù è un pianeta stravagante. La sua ellittica, in congiunzione ad una particolare conformazione dello spazio attorno al suo sistema solare, lo porta ad avere tre mesi di luce e dodici mesi di buio. L’alba e il tramonto durano tra i 15 e i 30 giorni, mentre le eclissi avvengono di frequente a causa delle due lune del pianeta (a confronto con il mo database, Nibirù somiglia molto all’oggetto X.E00702). I nibirunensi conteggiano i giorni secondo la rotazione delle lune del pianeta, Ixa e Getta; ogni “giorno” conta tre cicli di otto “ore” nibirunensi (72,3 minuti terrestri), di cui uno è speso per riposare, i restati due per lavoro e vita privata.
La Marea
[…] Sono proprio le lune a generare una forte distorsione atmosferica che attraversa tutti gli strati, dall’exosfera alla mesosfera. La distorsione, chiamata dai nibirunensi Marea, genera venti trasparenti che accentuano i colori dei panorami e talvolta addensano l’aria facendola diventare opaca, come una sorta di condensa atmosferica (la nebbia terrestre). Il terreno, specie quello delle pianure e degli altopiani, cede sovente al peso della Marea assumendo l’aspetto di un mare che ondeggia – ho perso undici sonde contro le onde d’erba di queste zone.
Tuttavia, la Marea non si limita a queste modifiche geologiche e atmosferiche. Quando soffia con violenza compaiono miraggi così potenti da ingannare ogni tanto anche i miei sensori, mentre si svelano creature e zone prima nascoste da vegetazione o minerali. Durante le Notti avvengono anche strani fenomeni di delocalizzazione spaziale e diverse porzioni della superficie del pianeta sembrano collegarsi tramite tunnel di natura non meglio specificata: i dati raccolti in merito a questi “cancelli naturali” sono così incoerenti da impedire qualsiasi ragionamento.
[…] Al contempo, la Marea ha rafforzato altre aree del pianeta: è in questi spazi che sorgono le cittadelle degli umani, le Edsi. Le cittadelle umane sono state forgiate in parte prelevando tecnologia dalle navi della Flotta di Virgo, in parte sfruttando altre fonti tecnologiche delle quali mi è oscura l’origine – sospetto abbiano a che fare con questo le altre forme di vita senzienti del pianeta.
Fauna e Flora del Pianeta
[…] A proposito della fauna e della flora, il pianeta è sicuramente dotato di una popolazione di animali, simili a quelli terrestri sebbene diversi per abitudini e aspetto. Curioso è il caso dei tonal, animali di grande statura e dai poteri telepatici, che le mie sonde hanno rivelato essere vittima di pratiche metamorfiche bandite dall’impero cicli orsono. Anche i dolem rappresentano una peculiarità del pianeta, sebbene molto più simili a creature già incontrate nelle nostre esplorazioni: di anatomia simile a quella dei kamsit, queste forme di vita a base silicio hanno un unico mistero che ancora rimane velato dal mistero. Mi riferisco alla forma che assumono dormendo che, nella nebbia, li fa apparire come vecchi edifici terrestri: castelli, manieri, magioni…
I Segreti del Pianeta
[…] Molto ancora rimane da scoprire sulla Nibirù sotterranea e dell’altra faccia del pianeta: i miei sensori si disattivano appena raggiunto il limite della regione in cui mi trovo e spesse vene di piombo e materiale metallico non meglio identificato rendono difficili le comunicazioni una volta scesi più di 500m sotto la superficie.
[…] Per ora è tutto. Mi rimetto ancora una volta alla levatura morale di chi leggerà questi messaggi: consegnateli immediatamente ad un gerarca dell’impero galattico, saprà come ricompensarvi.
Da Exacom: messaggi in bottiglia dalla superficie di Nibirù,
di Mothe Laiqex.
Cos’è Exacom? Exacom è il termine usato nell’impero per un messaggio in bottiglia spaziale, cioè inviate senza un mittente preciso e, anzi, sperando che qualcuno le ricevesse. Di Exacom è composta una serie di memorie di un’intelligenza artificiale terrestre, ritrovata sepolta nelle rovine di Jevahri. A scoprire l’antico macchinario, ormai senza energia, fu l’archeologo nibirunense Mothe Laiqex, che raccolse tutti gli exacom ancora intatti e traducibili in un imdaho, una sorta di libro. L’edizione dell’imdaho fu curata dal Consiglio Cittadino di Thalarion nel 703 S.i.Q.